Parto stringendo un foglietto in tasca, donato da chi, nei momenti bui, mi ha sempre accompagnato con piccoli gesti; il biglietto accartocciato porta una frase di Terzani "Chi ama l'India lo sa: non si sa esattamente perchè la si ama. E' sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure una volta incontrata non se ne può più fare a meno".
Atterro in India per la prima volta l'1 Gennaio del 2018... mi sento catapultata in un altro mondo... in un attimo capisco che non sarò più la stessa dopo quel viaggio.
Inizio questa avventura con Silvi, una viaggiatrice del mondo e Amica... io mi sento ingenua e ineperta ma curiosa e desiderosa di Vivere!
Saliamo su una macchina che ci porterà da New Dali a Benares, ho la mente ancora annebbiata dalle ore insonni in aereo; l'auto viene travolta da biciclette, mucche, risciò, persone a piedi...tante, tantissime che trasportano merci, animali, abiti, bambini che giocano sui bordi della strada, scimmie che saltano... non si può parlare di Traffico, è un caos sconoscito che mi lascia senza fiato e mi da un brivido. Il rumore in questo Caos è assordante, ovunque è colore dentro una miseria che mi colpisce come un violento schiaffo.
Arrivati a Benars il caos cotinua, ai rumori assordanti, che col passare del tempo si sono trasformati in sottofondo quesi famigliare, si aggiungono odori intensi che mi entrano nelle narici e sotto pelle. Camminando lungo le rive del Gange tante persone ci fermano, ci toccano... ci offrono cibo, chai, ghirlande... l'odore si fa più intenso, e veniamo avvolte da nubi di cenere sui ghat di cremazione.
I colori hanno un'intensità per me prima sconosciuta e la stessa intensità appartiene alla Vita che scorre nelle sue molteplici sfumature.
L'india ti inonda i sensi... cibi, colori, rumori e sapori speziati straordinari.
L'India ti inonda con la sua Vita... spirituale, vivace ma anche cruda tanto da apparire ingiusta! ma accolta, accettata, vissuta pienamente. E' luogo delle contraddizioni ai miei occhi e della ricerca che apre nuove e continue domande.
Porto con me la vita sul Gange, gli sguardi e i giochi dei bambini, gli occhi duri e forti di una donna nel lebbrosario, ogni persona incontrata e ogni chai offerto e sorseggiato con la storia che lo accompagnava.
Dicono che l'India o la ami o non torni più... è diventata parte di me, non potrò fare a meno di tornare a viverla e scoprirla.